- nei circhi italiani ci sono circa 2.000 animali prigionieri e la maggior parte di essi, come tigri e leoni,
- sono nati in cattività , mentre altri sono stati importati, spesso illegalmente;
- la tortura degli animali è reale, se si considerano le dimensioni medie di un circo e gli animali ospitati (un leone o una tigre del circo vive in uno spazio di 3 metri quadrati);
- la realtà dell'addestramento si basa prevalentemente sulla violenza, fisica e psicologica, sulla paura del dolore fisico prodotto da bastoni, percosse, a volte anche dai pungoli elettrici, e sulla privazione del cibo;
- in gabbia gli animali soffrono, e i segnali del loro malessere sono evidenti: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente, o girare su se stessi;
- non c'è nulla di educativo in tutto questo e perchè, oltre ad essere un'ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo è un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi insegna al bambino a ridere di situazioni che dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione.
Sono sempre di più nel mondo le nazioni che bandiscono gli animali dai Circhi e sono sempre più diffusi e apprezzati, in Italia come in tutto il mondo invece gli spettacoli di circo contemporaneo basato sull'abilità dell'uomo: una nuova concezione del circo, rivoluzionario, poetico, si fonde con quello tradizionale, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown che, insieme a danzatori, attori e cantanti, danno vita a spettacoli emozionanti e innovativi, in un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci; il corpo, l'arte, la poesia, sono i protagonisti assoluti di questi spettacoli visionari, e sono poche le compagnie che usano qualche animale nelle loro esibizioni. Non solo, gli spettacoli che valorizzano le capacità umane, poggiando la loro costruzione su diverse tecniche e discipline, possono incentivare l'occupazione anche nei settori più critici.